Perché mi sento bloccato e come uscirne?

Perché mi sento bloccato

[by Luca Medici]

Lascia che sia sincero con te, senza peli sulla lingua: ho visto troppe persone promettersi cambiamenti, comprare corsi, leggere decine di libri… e restare ferme. Non per mancanza di volontà, ma per mancanza di ponte vero tra ciò che si sa e ciò che si fa.

Quel ponte, “invisibile ma necessario”, è quello che voglio mostrarti oggi, usando te come interlocutore diretto, non come pubblico distante. Perché chi compra un metodo, alla fine, cerca coerenza e guida, non teoria fine a sé stessa.

1. Quella trappola educativa che ti illude di avanzare

Ti è mai capitato di:

  • leggere un libro che ti emoziona… e poi non cambiare nemmeno una tua abitudine?
  • fare liste di obiettivi lunghissime che restano belle sulla carta?
  • sentirti “in movimento mentale” ma bloccato nella vita reale?

L’ho fatto io in primis in passato e lo vedo fare troppe volte. E ogni volta che succede, la frustrazione cresce, il senso di colpa prende spazio, e la stanchezza mentale diventa rumore.

E cosa succede? Non fai nulla!

Il punto è questo: il sapere dà conforto, ma non dà cambiamento. È come avere il carburante ma non saper accendere il motore. Ti senti “più ricco dentro”, ma il tuo esterno non cambia. Ed è questa disconnessione che fa male.

Ecco perché ho co-creato Metodo O.R.A.: non per aggiungere un altro “manuale motivazionale” alla libreria, ma per progettare il ponte tra quello che pensi (o speri) e quello che costruisci.

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2. Dentro Metodo O.R.A.: i tre passi che rovesciano la dinamica

Prima di parlarti dell’ebook in sé, voglio che tu avverta il valore intrinseco di ogni passo, perché quando li fai tuoi, stai già comprando qualcosa di più del semplice file pdf.

2.1 Osserva

Questo è il momento della chiarezza radicale. Non riguarda solo “vedere ciò che non funziona”, ma vedere ciò che già funziona in modo sottile, magari nascosto. Spesso siamo così concentrati sul difetto che non vediamo le risorse, i piccoli segnali, le vie laterali.

In O.R.A. ti insegno come fare “osservazioni intelligenti”: scegliere cosa guardare, dove investire l’attenzione, come filtrare i rumori. Questo passaggio da solo trasforma “confusione” in “campo chiaro”.

2.2 Ricerca

Non stai cercando soluzioni generiche, ma soluzioni condizionate: “se la soluzione X non sta funzionando, quale altra soluzione trovo?”. È ricerca con rigore pratico: nulla di astratto, tutto misurabile.

Nel metodo, ti guido a costruire ipotesi battibili, valutare rischi, predisporre varianti. Non è “studio perenne”, è “ricerca per agire”.

2.3 Agisci

Tutto il peso del cambiamento cade qui. In “Agisci” non c’è spazio per l’incompiuto. Si lancia, si misura, si corregge. È un impegno con la realtà, non con le intenzioni.

Ogni volta che rifiuti l’azione, alimenti il rimpianto. Ma agire, anche imperfettamente, rompe le catene invisibili dell’inerzia.

Perché mi sento bloccato

3. Le obiezioni che so che hai:

Osserva

  • “Tanto so già come stanno le cose.”
    No: quello che sai è la tua interpretazione, non i dati reali. L’auto-illusione è la prima gabbia: se non misuri, stai raccontandoti una favola.

  • “Non ho tempo di fermarmi ad analizzare, devo fare.”
    Falso fare. Senza osservazione, corri a vuoto. È come guidare di notte con i fari spenti: ti muovi, ma verso cosa?

Ricerca

  • “C’è troppo da studiare, meglio aspettare di sapere di più.”
    Qui ti inchiodi da solo: non serve tutto il sapere del mondo, serve quel 20% che ti permette di provare ora. Il resto lo impari dai dati.

  • “Ho già letto articoli e visto video, basta così.”
    No. Quella è informazione passiva. La ricerca vera in O.R.A. significa costruire un’ipotesi operativa, con rischi e alternative. Non basta assorbire: devi progettare.

Agisci

  • “Aspetto che sia tutto pronto e perfetto.”
    Tradotto: non agirai mai. La perfezione è l’alibi più elegante per rimandare. Il metodo ti chiede la prima versione utile, non l’opera d’arte.

  • “Lo farò quando avrò più tempo/energia/soldi.”
    È la bugia classica: non arriverà mai il “momento giusto”. L’unico tempo che hai è oggi. Agire imperfettamente oggi vale cento volte più del progetto perfetto mai iniziato.

Ogni obiezione che ti racconti, che sia:

  • “so già tutto”,
  • “non ho tempo”,
  • “mi serve più studio”,
  • “aspetto il momento giusto”,

ha la stessa radice: paura travestita da logica. È il modo elegante in cui la mente ti protegge dal rischio di esporsi. Ma la verità è che osservare, ricercare e agire non richiedono condizioni speciali: richiedono solo di smontare l’alibi e fare un passo, piccolo ma vero.

  • Non serve sapere di più, serve guardare meglio.
  • Non serve prepararsi all’infinito, serve testare.
  • Non serve aspettare, serve iniziare.

Ogni volta che accetti l’obiezione, resti fermo. Ogni volta che la superi, ti sposti avanti di un metro. E un metro, ripetuto, fa il ponte intero.

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Quindi ora?

o fai quello che ha sempre pensato, detto e fatto (e ti dico subito che non cambierà nulla) oppure fai qualcosa di diverso.

Io ti dò una opportunità e non sono il genio della lampada. Da me avrai solo la (mia) verità, di certo non illusioni.

Come e cosa puoi fare? Io una proposta ce l’ho: ho scritto un ebook proprio per questo ed è in vendita ad un prezzo che per me è più che un investimento… meno di quello che spendi per Netflix. Ma con una cosa in più: non ti distrae ma ti dà soluzioni.

Poi, come sempre, la scelta e l’azione spetta sempre a te!

Qui c’è il link dell’ebook, se vuoi:

Metodo O.R.A. – Osserva, Ricerca, Agisci